Che il teatro abbia peculiarità terapeutiche è risaputo. Oltre che una nobile arte dalle origini antiche, il teatro è anche un modo concreto per superare le proprie paure, i propri disturbi e le proprie ansie. La dramma terapia, ad esempio, è un ottimo esempio di come si possa insegnare, attraverso esercizi mirati a gestire le emozioni.

E non solo come terapia, ma anche come arte in sé, i teatro fa bene ai grandi, ma anche ai piccini! Ecco che, allora, sempre più spesso insegnanti ed educatrici lo usano nelle scuole (già a partire dalla scuola dell’infanzia), come attività collaterale al programma didattico.

Il teatro presto nuova materia nelle scuole

Di poche settimane fa, in concomitanza con la Giornata mondiale del Teatro (27 marzo), è la notizia che questa disciplina entrerà ufficialmente nell’offerta formativa delle scuola. Il Sottosegretario del Ministero dell’Istruzione, Davide Faraone, infatti, ha presentato le linee guida per l’utilizzo didattico del teatro all’interno delle scuole. Come lui stesso afferma: “Bisogna uscire dal campo della sperimentazione estemporanea e far sì che il teatro diventi esperienza curricolare a tutti gli effetti”.

Sicuramente, l’idea di incentivare e sviluppare la creatività nelle scuole, incontra il favore di dirigenti e docenti, che potranno contare sulla collaborazione anche di esperti del settore.

Come afferma ad esempio Angela Campone, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “De Amicis” in provincia di Napoli, a cui è stato assegnato il premio Scrivere il Teatro: “Insieme ai docenti, abbiamo creato laboratori teatrali e di sceneggiatura, essendo in piena terra atellana, e dunque dentro una tradizione antichissima. Oggi raccogliamo i frutti, in termini di accrescimento delle competenze degli alunni, del nostro lavoro”.

Le linee guida dettate dal Ministero, per il momento, indicano per sommi capi il ruolo della nuova materia , che dovrà essere riconosciuta al pari delle altre materie curricolari. A queste linee dovranno seguire decreti attuativi, grazie ai quali si potrà meglio comprendere la declinazione pratica di quanto ora solo enunciato.


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